L’alcol, seppur spesso associato a momenti di convivialità e relax, può avere effetti devastanti sulla salute dei giovani, soprattutto se consumato in maniera eccessiva o regolare e in età estremamente precoce. Si pensi soltanto che l’alcol ha un effetto significativo sul rischio di incidenti stradali per varie categorie di individui ed è abitualmente registrato come il primo dei principali fattori che contribuiscono all’incidentalità stradale. Perché l’alcol produce scarsa capacità di giudizio, aumento del tempo di reazione, minore vigilanza e riduzione dell’acuità visiva, tutti fattori che aumentano il rischio di un incidente stradale. Ecco perché è fondamentale comprenderne i rischi e sensibilizzare i ragazzi a un consumo consapevole.
I danni sono maggiori e permanenti se si consuma alcol da giovani. Ce lo insegna la storia dell’arte con Maurice Utrillo, che inizia a bere a soli 13 anni, una inclinazione all’alcolismo così precoce che gli valse il soprannome di Litrillo, affibbiatogli dai bambini del quartiere. Iperattivo ed epilettico, è la nonna a passargli l’alcol, per calmarlo, altro che i rimedi della nonna: diventa soggetto a crisi di rabbia, bipolare, autistico, paranoico. Trascorse gli anni dell’adolescenza negli ospedali per curare le malattie neurologiche e la sua dipendenza dall’alcol. Quando era fuori, nei bistrot frequentati dalla madre, alle prime avvisaglie di una possibile crisi, veniva legato per ore per evitare che distruggesse l’intero locale. Poi l’arte come terapia per calmare un animo troppo inquieto.
Non soltanto Utrillo, i danni che l’alcol causa sono noti e si ripercuotono sia a livello fisico che psicologico:
Si contano danni sia a livello fisico, che psicologico:
Cervello, fegato, cuore: i danni dell’alcol che non puoi ignorare
- Sviluppo cerebrale: l’alcol interferisce con il delicato processo di sviluppo del cervello, che nei giovani si completa intorno ai 25 anni. Questo può causare problemi di apprendimento, memoria, attenzione e controllo del comportamento.
- Fegato: l’abuso di alcol può danneggiare il fegato, portando a steatosi epatica, epatite alcolica e cirrosi epatica.
- Cuore: aumenta il rischio di malattie cardiache, ictus e ipertensione.
- Sistema immunitario: l’alcol indebolisce il sistema immunitario, rendendo i giovani più vulnerabili a infezioni e malattie.
- Cancro: l’alcol è un fattore di rischio per diversi tipi di cancro, tra cui quello al seno, alla gola, al fegato e al colon. Sul Codice europeo anticancro, al punto 6 è esplicitamente bandito in tutte le sue forme.
Depressione, ansia e guida ubriaca: un cocktail letale per la tua mente
- Ansia e depressione: l’alcol può peggiorare i sintomi di ansia e depressione, e può anche aumentare il rischio di svilupparli. Oltretutto, gli alcolici possono potenziare fortemente gli effetti sedativi di droghe, così come di molti medicinali di uso comune (quali ansiolitici, antidepressivi, antistaminici, analgesici appartenenti agli oppiacei).
- Comportamenti a rischio: l’alcol può portare a comportamenti impulsivi e avventati, come guida in stato di ebbrezza, rapporti sessuali non protetti e violenza.
- Dipendenza: l’uso regolare di alcol in giovane età può aumentare significativamente il rischio di sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
Gli effetti possono persino essere fatali per chi si mette alla guida ubriaco.
Ancora oggi, la guida in stato di ebbrezza rappresenta, infatti, una grave minaccia per la sicurezza stradale, soprattutto tra i giovani. Secondo l’Istat, nel 2020 (quando vigevano le restrizioni di quarantena per smorzare la pandemia Covid), il 28% degli incidenti mortali in Italia ha visto coinvolti giovani tra i 15 e i 34 anni. Un dato preoccupante, che evidenzia la necessità di un intervento urgente per contrastare questo fenomeno.
Questo perché l’alcol, anche in piccole quantità, altera significativamente le capacità psicofisiche di un individuo, compromettendo gravemente la sua abilità di guida.
Tra i principali effetti troviamo:
- Riduzione dei tempi di reazione: l’alcol rallenta il sistema nervoso centrale, rendendo più difficile reagire tempestivamente agli imprevisti sulla strada.
- Compromissione del giudizio: sotto l’effetto di alcol, si tende a sovrastimare le proprie capacità e a sottostimare i rischi, aumentando la propensione a comportamenti di guida a rischio.
- Alterazione della percezione visiva e spaziale: l’alcol può causare visione doppia o sfocata, difficoltà nella valutazione delle distanze e una diminuzione del campo visivo, ostacolando la corretta guida del veicolo.
- Aumento dell’aggressività e della disinibizione: l’alcol può indurre comportamenti impulsivi, aggressivi e di scarsa considerazione delle norme e dell’altro, creando situazioni di pericolo per sé e per gli altri.
Eppure si può prevenire la guida in stato di ebbrezza tra i giovani, nonostante contrastare la guida in stato di ebbrezza tra i giovani richieda un impegno su più fronti;
Innanzitutto, è fondamentale educare i giovani sui rischi concreti della guida sotto l’influenza di alcol, utilizzando un linguaggio chiaro e diretto, ricorrendo anche a campagne di sensibilizzazione mirate.
Si dovrebbero promuovere stili di vita alternativi, incoraggiando a rinunciare al pub o alla discoteca per svolgere attività educative, come lo sport, l’aggregazione sociale e l’impegno nel volontariato, attività che aiutano i giovani a sviluppare modelli di comportamento sani e responsabili.
Rafforzare i controlli, intensificando i controlli sulle strade, soprattutto nelle zone frequentate dai giovani, e applicando sanzioni ancora più severe per chi guida in stato di ebbrezza.
È importante instaurare un dialogo aperto e sincero: favorire il dialogo tra genitori e figli, promuovendo un confronto aperto e costruttivo sui temi del consumo di alcol e della sicurezza stradale, è fondamentale per costruire relazioni di fiducia e supportare i giovani nelle loro scelte, evitando atteggiamenti di giudizio o proibizionismo.
Se un giovane ha problemi con l’alcol, è fondamentale offrirgli supporto e indirizzarlo verso i servizi competenti.
Oggi, è noto che il processo maturativo delle strutture neurali presenta un certo squilibrio durante gli anni dell’adolescenza: le strutture profonde che spingono verso l’esplorazione della novità, la sperimentazione del piacere e l’assunzione di rischi attraverso un funzionamento di tipo impulsivo (strutture limbiche) si sviluppano prima rispetto a quelle ‘più riflessive’ ed evolute deputate alla regolazione delle emozioni, alla valutazione e al controllo inibitorio del comportamento (corteccia prefrontale), che si sviluppano in ritardo.
Eppure è diffusa soprattutto tra i più giovani una idealizzazione del forte bevitore mentre c’è un assurdo alone di biasimo per chi non beve. Il mito cioè del bevitore maledetto alla Charles Bukowski idolatrato per il consumo smodato di whisky, vodka, vino, birra; che ha origini antiche che affondano nell’antico mito Bacco del mito classico, bellissimo in Caravaggio, viscidamente obeso quello ebbro di Paul Rubens, perché l’alcolismo non rende più ammalianti, ma imbruttiti dentro e fuori, come lI bevitore di vino di Leon Solà, o Il bevitore bretone, in tuta da lavoro, talmente fradicio che i lineamenti si deformano sotto il pennello di Henri Hayden della Francia maledetta di Utrillo.
La Camera, a marzo 2024, ha dato il via libera al disegno di legge sulla sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada con 163 voti favorevoli e 107 contrari. Tra le novità che hanno fatto molto discutere c’è l’introduzione dell’utilizzo dell’alcolock, che prevede il divieto assoluto di assumere alcolici prima di mettersi alla guida per 2 o 3 anni a seconda del reato commesso per chi è stato trovato e condannato con tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,8 g/l, per due o tre anni dovrà rispettare l’alcol zero e guidare solo veicoli su cui è installato un alcolock. La palla passa, adesso, al Senato.per concludere l’iter legislativo.
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